Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania. Lo dice l’avvocato del giovane, Emanuele Compagno. Prima di fuggire ha ucciso Giulia Cecchettin con 20 coltellate alla testa e al collo nonostante abbia tentato di difendersi fino alla fine. Il cadavere della ragazza, che aveva indosso gli stessi vestiti della ragazza al momento della scomparsa, è stato trovato ieri in un canalone vicino al lago Barcis. Le autorità tedesche hanno confermato che «Turetta era stanco e rassegnato al momento dell’arresto».

Delitto di Barcis, il papà di Giulia Cecchettin: "Sacrificio di mia figlia non sia vano"

Dalle prime ricostruzioni, emerge che il corpo di Giulia sarebbe stato abbandonato sul bordo di una strada, e lasciato rotolare lungo un dirupo per una cinquantina di metri. Secondo i primi rilievi del medico legale Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea. Le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza.

Vigonovo, fiori e messaggi davanti a casa di Giulia: "Sei la figlia di tutti"

Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo, quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione. L'autopsia, che potrebbe essere eseguita già domani, chiarirà comunque le cause del decesso e l'arco temporale del crimine.

Elodie, omaggio a Giulia Cecchettin: un minuto di silenzio al concerto a Napoli

- La settimana in fuga di Filippo Turetta: l'omicidio, i soldi insanguinati, le ricerche in rete per sopravvivere. Ecco come è stato arrestato
- L’orrore dopo la speranza: Giulia accoltellata alla schiena e poi gettata in un canale
- La famiglia Cecchettin distrutta dal dolore. La rabbia della sorella Elena: “È stato il vostro bravo ragazzo”

La sorella di Giulia, “Filippo non è un mostro, è figlio del patriarcato”

Filippo Turetta arrestato in Germania con l'accusa di omicidio volontario dell'ex fidanzata Giulia Cecchetin, ''non è un mostro. È figlio del patriarcato: non tutti gli uomini sono cattivi, ma gli uomini uccidono, controllano i telefoni, fanno catcalling. Il femminicidio non è un diritto passionale: è un omicidio di Stato''. Lo dice Elena, sorella della 22enne trovata senza vita. ''Bisogna finanziare i centri antiviolenza e per Giulia non fate un minuto di silenzio ma bruciate tutto, ossia rivoltate il sistema, fate in modo che Giulia sia l'ultima vittima'' conclude Elena.

Il legale di Filippo: “Sì alla consegna all’Italia”

Durante l'udienza di convalida dell'arresto Filippo Turella, arrestato in Germania per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha dato il consenso alla consegna rispetto al mandato di arresto europeo che era stato diramato dall'autorità giudiziaria italiana. Lo spiega l'avvocato Emanuele Compagno che difende il 22enne. Un sì al ritorno in Italia che dovrà essere ripetuto davanti al giudice tedesco che poi, a stretto giro, dovrebbe dare il consenso al ritorno in Italia del giovane che deve rispondere di omicidio volontario aggravato. Sui tempi del rientro non si ha certezza: potrebbe già essere entro 48 ore.

IL VIDEO

Delitto di Barcis, Il padre di Giulia Cecchettin guida la fiaccolata in memoria della figlia

Migliaia alla fiaccolata per Giulia. Il papà: “Il suo sacrificio non si vano”

È una comunità sconvolta quella di Vigonovo. Una comunità che piange la sua Giulia, strappata alla vita a soli 22 anni. In migliaia hanno partecipato alla fiaccolata dopo che ieri è stato trovato il suo corpo. Un tragico epilogo arrivato dopo una settimana di paura e angoscia. Oggi amici, parenti e conoscenti si sono stretti intorno al dolore della famiglia Cecchettin. Tanti applausi e molte lacrime hanno solcato il viso dei presenti, compresi quelli della sorella e del papà di Giulia. Elena e Gino si sono commossi in un abbraccio. Poco prima avevano espresso il desiderio che il sacrificio della loro amata Giulia "non sia vano". "Vogliamo guardare al futuro perché Giulia non tornerà. Abbiamo tanta strada da fare, da questa vicenda deve nascere qualcosa", ha detto Gino spiegando che "come famiglia ci impegneremo perché non succeda più quello che è successo a Giulia". Anche la sorella Elena spiega come sia necessario "proteggere le ragazze del futuro e del presente". Per tutta la giornata c'è stato un viavai continuo fuori dalla villetta a due piani di via Aldo Moro 12 a Vigonovo da cui sabato Giulia è uscita, senza fare più ritorno. Sono tantissimi i fiori, i peluche e i biglietti intorno alla casa mentre sul cancello ci sono ancora i fiocchi rossi che la sorella Elena aveva sistemato giovedì, il giorno della discussione della tesi di Giulia. Vicino ai fiocchi c'è anche un piccolo tocco. Durante il pomeriggio arriva Luca, un giovane architetto. Porta in mano una corona di alloro, quella della sua laurea e l'ha portata per "donarla a Giulia se la famiglia la vorrà conservare" anche se "sarebbe stato bello se l'avesse ricevuta da suo padre". Tantissimi sono i bambini che insieme ai genitori vengono a lasciare una rosa o un biglietto. Uno di loro porta tra le mani una foto di Giulia e preso in braccio dal papà la appende sul cancello. È stato proprio il bambino a esprimere il desiderio di portare la foto della giovane uccisa. Un gesto che - secondo il papà, un vicino di casa della famiglia Cecchettin - è importante "per insegnargli a essere uomo per far sì che queste cose non succedano più. È l'unica cosa che possiamo fare", spiega ai cronisti. Con il suo bambino tra le braccia esprime il dolore di non essere "riuscito a proteggerla. La sera usciamo sempre con il cane tardi, quella sera siamo usciti prima" e si chiede se "forse avremmo potuto salvarla". Anche Emanuele, a soli 11 anni, appende un biglietto con una promessa: "quella di non essere come Filippo". Su un altro biglietto si legge: "Quello che posso e voglio fare, è promettere di crescere i miei due bambini come delle persone che abbiano il rispetto verso se stessi e verso gli altri, che diventino grandi portandosi dentro dei valori, dei motivi per cui fare e non fare certe cose. Finché avrò respiro, insegnerò loro ad essere consapevoli di ogni loro gesto e scelta, voglio che siano, insieme a tanti altri, delle persone che sappiano cosa significa veramente amare".

Filippo Turetta condotto in carcere ad Halle

Filippo Turetta, indiziato di aver ucciso l'ex fidanzata di Giulia Cecchettin, come comunica la polizia di Halle an der Saale, città del Bundesland Sachsen-Anhalt, oggi pomeriggio "verso le ore 17 è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Halle che ha deciso di arrestare il cittadino italiano". Ora lo studente veneto che aveva fatto perdere le proprie tracce dalla tarda serata di sabato 11 novembre, per poi essere immortalato da alcune telecamere sia nel Bellunese che in Austria, si trova rinchiuso nel carcere della città tedesca. Ieri sera intorno alle ore 22, Turetta, dopo una fuga disperata di mille chilometri, è stato fermato da una pattuglia, allertata da alcuni automobilisti in transito, mentre di trovava a bordo della sua Fiat Grande Punto nera nella corsia d'emergenza dell'autostrada A9, senza luci e senza benzina. Il luogo del fermo è Bad Duerrenberg.

Un minuto di silenzio per Giulia in tutte le scuole italiane

Un minuto di silenzio in tutte le scuole italiane. "Il silenzio più rumoroso e pieno di dolore", come lo hanno definito i presidi. Sessanta secondi di raccoglimento per ricordare Giulia Cecchettin, l'ennesima vittima della violenza maschile, accoltellata e abbandonata in un dirupo profondo 50 metri. Di fronte all'omicidio della 22enne di Vigonovo, il governo prova a dare un'accelerazione anche sui banchi di scuola lanciando il piano 'Educare alle relazioni', che sarà presentato ufficialmente mercoledì prossimo. Si tratta di una serie di novità che saranno inserite nelle linee guida dell'educazione civica - e quindi nel piano di studi - riservando particolare attenzione al rispetto e all'affettività. Intanto la ministra dell'Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, ha annunciato che Giulia avrà la sua laurea in ingegneria, per la quale le mancava solo la discussione, fissata proprio nei giorni della sua scomparsa: "Giulia è già dottore, manca solo la formalità". Quella che sta per iniziare sarà dunque una settimana importante per la lotta contro la violenza sulle donne. In attesa, infatti, che il nuovo disegno di legge venga approvato in via definitiva dal Senato, mercoledì il ministero dell'Istruzione, insieme con quello della Cultura e delle Pari Opportunità, annuncerà il nuovo piano per sensibilizzare ed educare i giovani al rispetto. "Si va verso lo smantellamento della cultura del possesso", ha detto la sottosegretaria all'Istruzione, Paola Frassinetti. Il piano, che andrà a implementare le ore di educazione civica, si soffermerà anche sull'educazione finanziaria, strumento ritenuto sempre più indispensabile per combattere la violenza e i ricatti economici nei confronti delle donne. "I 'corsi' saranno gestiti anche dagli studenti, guidati dal personale particolarmente informato", ha anticipato la deputata leghista ed ex magistrato dei minori Simonetta Matone. Un'altra iniziativa arriva dal ministero degli Esteri. Antonio Tajani, infatti, ha annunciato la decisione di intitolare alla giovane "una serie di borse di studio dedicate agli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia". "Tra pochi giorni - ha detto poi - sarà la giornata dedicata alla lotta alla violenza sulle donne e noi illumineremo la Farnesina di arancione per dare un segnale di attenzione, ancora di più dopo quello che è accaduto in Veneto". Proprio in occasione delle celebrazioni del 25 novembre, saranno numerose le manifestazioni organizzate in ogni parte d'Italia, da Nord a Sud. "Invaderemo le strade per Giulia", annunciano le attiviste di Non una di meno che quest'anno sfileranno in corteo a Roma e Messina "contro la violenza patriarcale" e "contro il governo, le sue politiche e le sue retoriche". Domani, invece, si terrà una manifestazione a Porta Portello, a Padova, alla quale parteciperà anche la sorella di Giulia Cecchettin, Elena, che oggi sui social ha ribadito che non starà in silenzio. "Io non starò mai zitta - ha scritto -, non mi farete mai tacere".

Convalidato in Germania l’arresto di Filippo Turetta

Convalidato l'arresto in Germania di Filippo Turetta. In una nota della polizia di Halle si legge: "Il cittadino italiano di 21 anni è stato portato davanti al giudice del tribunale locale di Halle intorno alle 17 di oggi. Il giudice ha convalidato l'arresto" di Turetta, che "è stato portato nel carcere" di Halle.

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La Liguria saluta Giulia con le parole di Alda Merini su un megaschermo

"Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne": con questi versi di Alda Merini, la Regione Liguria ha dedicato il megaschermo della facciata del suo palazzo alla memoria di Giulia Cecchettin insieme all'impegno "Regione Liguria contro la violenza sulle donne. 25 novembre tutto l'anno". "Vogliamo ricordare Giulia Cecchettin, una ragazza, una giovane donna, l'ennesima vittima del dramma sociale chiamata femminicidio, che ha contato oltre 100 vittime da inizio d'anno - spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - Il nostro impegno è concreto e non vuole limitarsi alle sole parole: per noi il 25 novembre, la giornata contro la violenza alle donne, deve essere ogni giorno".

Il papà di Giulia: “Grazie per laurea, lei lo merita”

Gino Cecchettin, il papà di Giulia, ringrazia "tantissimo il ministro per la laurea, in cuor mio è una cosa che è già avvenuta quel giovedì, lo vedete dai fiocchi rossi sul cancello di casa. Non posso che ringraziare perché Giulia se lo è meritato".

Il padre di Giulia alle donne: “Se avete qualsiasi avvisaglia ditelo per salvarvi la vita”

“Guardatevi bene nella vostra relazione, se avete qualsiasi avvisaglia, parlatene con chiunque vi dia fiducia, comunicatelo. E' l'unico modo per salvarsi la vita". Lo ha detto il padre di Giulia fuori dalla casa a Vigonovo, intervistato dai giornalisti. Gino Cecchettin ha voluto lanciare un messaggio "a tutte le donne": "guardatevi bene nella vostra relazione. Comunicare col papà, col fratello, con chiunque vi possa dare fiducia. Ma se avete anche solo il minimo dubbio che la relazione non sia quella che voi desiderate - dice il papà di Giulia - comunicatelo, perché è solo in questo modo che avrete salva la vita, per non essere qui a celebrare di nuovo un altro femminicidio". Io come padre ovviamente mi faccio delle domande, e purtroppo il tempo è passato. È troppo tardi adesso - conclude - Facciamo qualcosa per chi ancora ha la possibilità di restare qua".

La sorella di Giulia: “Non serve un minuto di silenzio”

''Un minuto di silenzio per Giulia non serve, non è necessario, bisogna prendere questa cosa come esempio per trasformare la vita e il destino di altre ragazze. Stare qui a piangere, con le mani in mano, non serve a nulla: dobbiamo proteggere le ragazze del presente e del futuro perché Giulia questo avrebbe voluto''. Lo afferma Elena Cecchettin, sorella di Giulia colpita da più coltellate. Un delitto per il quale è stato arrestato l'ex fidanzato. Elena pronuncia queste parole sostenuta dal papà Gino che ha chiesto alle ragazze di denunciare e alla stampa di non fare domande sui dettagli della morte di sua figlia.

Meloni: “Avanti per fermare la barbarie delle donne uccise”

“Avevamo tutti sperato in questi giorni che Giulia fosse viva. Purtroppo le nostre più grandi paure si sono avverate. Uccisa”. Lo scrive la presidnete del Consiglio, Giorgia Meloni, su X. “Provo una tristezza infinita nel vedere le fotografie sorridenti di questa giovane ragazza e, insieme alla tristezza, una grande rabbia. Ringrazio le Forze dell’Ordine italiane e tedesche per il lavoro congiunto che ha assicurato alla giustizia il presunto assassino. Giulia è la 102esima donna uccisa in Italia nel 2023 e la 53esima vittima per mano del proprio partner o ex. Una scia di violenza contro le donne che continua da anni con numeri addirittura più drammatici di questi in passato. Ogni singola donna uccisa perché “colpevole” di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie”. Meloni ricorda poi che “è già stato approvato all’unanimità dalla Camera, e mercoledì prossimo sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo grazie a una maggiore prevenzione - ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento - l’arresto anche in “flagranza differita” e soprattutto attraverso tempi stringenti - 20 giorni - per valutazione da parte della magistratura del rischio e applicazione delle misure cautelari. Abbiamo aumentato considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole con i ministri delle Pari Opportunità e della Famiglia, della Cultura e dell’Istruzione così come la campagna di diffusione del numero verde anti-violenza 1522, anche attraverso il coinvolgimento del mondo dello sport. Eppure nulla di tutto questo sarà utile se non saremo in grado di affermare la grande verità che in questo momento straziante ha ricordato il papà della giovane Giulia Cecchettin: “L’amore vero non uccide”. L’amore vero non fa mai del male, solo una concezione malata del rapporto tra uomo e donna può farlo”.

Turetta dal giudice tedesco entro 48 ore: consegna all’Italia entro 10 giorni

Filippo Turetta, il giovane arrestato in Germania per l'omicidio di Giulia Cecchettin, potrebbe arrivare in Italia tra qualche giorno. Secondo le procedure previste dal mandato di arresto europeo (mae), emesso dalle autorità giudiziarie italiane, la Germania dovrà adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato entro 60 giorni dall'arresto. Entro 48 ore il magistrato tedesco dovrà confermare l'arresto. Se Turetta acconsentirà alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni. Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo. Fonti a conoscenza delle procedure, interpellate dall'Adnkronos, sottolineano che, "essendo le evidenze contro Turetta così eclatanti, è prevedibile che la consegna avverrà in tempi molto rapidi".

Giulia: sorella contro Salvini su social, "violenza di Stato"

"Ministro dei trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco, perché “di buona famiglia”. Anche questa è violenza, violenza di Stato". Lo ha scritto in una storia su Instagram, Elena Cecchettin, sorella di Giulia a seguito di un post del ministro Matteo Salvini in cui aveva scritto, facendo riferimento all'arresto di Turetta in Germania, "se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita".

Automobilisti hanno segnalato ieri sera veicolo fermo su A9

Sono stati alcuni automobilisti a segnalare ieri sera la presenza di un veicolo fermo sulla corsia di emergenza dell'autostrada 9, nei pressi di Bad Duerrenberg (Sassonia-Anhalt) vicino Lipsia. Quando un'auto di pattuglia ha effettuato il controllo poco dopo le 22, Turetta si è avvicinato agli agenti e si è lasciato arrestare senza opporre resistenza. A riportarlo è la Bild.

Giulia: nel luogo aggressione trovato coltello spezzato. Durante la repertazione eseguita nei giorni scorsi a Fossò

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia c'è anche un coltello spezzato. Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Polizia tedesca: Turetta fermo a bordo strada, non ha opposto resistenza

Filippo Turetta «è stato fermato mentre si trovava fermo a bordo strada nella sua auto. Gli agenti sono intervenuti per un normale controllo. Durante l'identificazione hanno verificato che la persona era ricercata dalla polizia italiana. A quel punto hanno effettuato l'arresto e sul posto sono intervenuti altri agenti». Lo ha detto una portavoce della polizia di Halle.

Nordio alla manifestazione di Treviso in memoria di Giulia. Depone un fiore e dice «io sono Giulia»

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha preso parte alla manifestazione-flash mob organizzata stamani in piazza dei Signori, a Treviso. Su una sedia di colore rosso messa al centro della piazza, molte persone hanno deposto un fiore dicendo "Io sono Giulia". Anche Nordio si è messo in fila, appoggiando il fiore e ripetendo la frase. «Per 40 anni mi sono occupato da magistrato di questi crimini, e ho maturato una serie di convinzioni che si possono riassumere in una parola: educazione». Lo ha detto a Treviso il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo alla manifestazione spontanea in memoria di Giulia Cecchettin. «Domani - ha proseguito - avrò un incontro con i ragazzi del mio ex liceo qui a Treviso. Ogni volta che inizio a parlare esordisco dicendo che avrei preferito parlare ai loro genitori, perché è nelle famiglie che inizia il percorso educativo per capire il rispetto per tutte le persone, di quelle più deboli in particolare», ha concluso.

Turetta sarà trasferito nel carcere di Lipsia

Filippo Turetta, il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, verosimilmente sarà trasferito nel carcere di Lipsia. I giudici tedeschi decideranno poi sull'estradizione riguardo al giovane arrestato in Germania dopo una fuga in auto di 7 giorni. (

Tajani: “Turetta sarà in Italia nel giro di 48 ore”

Filippo Turetta, arrestato in Germania, "nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato". Lo ha detto il ministro e vicepremier Antonio Tajani, intervenendo al meeting di Fi a Taormina.

Tajani, chiedo scusa a tutte le donne come padre e nonno

E ancora una volta come marito, come padre e come nonno, chiedo scusa attraverso le donne della mia famiglia a tutte le donne per quello che uomini privi di intelligenza e privi di amore hanno fatto e continuano a fare. Dovremo insegnare a tutti". Cosi' il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, parlando dell'omicidio di Giulia Cecchettin. "Insegnero' a mio nipote Matteo di accudire la sorella - ho saputo che diventero' nonno per la seconda volta - perche' sia sempre rispettata da tutti gli uomini. Dobbiamo fare ancora molto", ha continuato.

Avvocato: “Genitori di Filippo molto scossi per arresto stanno valutando se partire per Lipsia»

Nicola Turetta ed Elisabetta Martini «sono molto scossi per l'arresto del figlio» in Germania. Lo riferisce l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno. «Da un lato naturalmente hanno provato sollievo per il fatto ché il loro figlio è vivo - aggiunge - dall'altro li ho sentiti attoniti e molto scossi. Come tutti del resto". La coppia, ha spiegato Compagno, "si trova ancora qui, stanno valutando se partire per Lipsia».

Turetta stanco e rassegnato al momento dell’arresto

Quando è stato arrestato Filippo Turetta non ha opposto resistenza. Anzi, agli agenti della polizia stradale tedesca che lo hanno fermato è apparso stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi. È quanto avrebbero comunicato, secondo quanto si apprende, le autorità tedesche a quelle italiane dopo il fermo del giovane su un'autostrada vicino Lipsia. L'auto di Turetta era ferma sulla corsia d'emergenza perché, secondo gli agenti, era finita il carburante e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento.

Le procure valuteranno aggravanti premeditazione e crudeltà

Le procure della Repubblica di Venezia e Pordenone, l'una competente per territorio per il reato di tentato omicidio, l'altra per omicidio nel confronti della 22enne Giulia Cecchettin, ritrovata cadavere ieri mattina sulle sponde del lago di Barcis, valuteranno l'inserimento delle aggravanti specifiche al capo d'accusa di omicidio contestato a Filippo Turetta, l' ex fidanzato della giovane, fermato questa mattina dalla polizia stradale tedesca in Germania, sull'autostrada A9 nel comune di Bud Durremberg nella regione della Sassonia. L'autopsia sul cadavere di Giulia Cecchettin, insieme ai rilievi scientifici sull'automobile, forniranno elementi utili alla ricostruzione della dinamica. Insieme a Turetta, dichiarato in stato di fermo dalle autorità tedesche, rientrerà anche in Italia la Fiat Grande Punto nera «protagonista», insieme al presunto killer, della rocambolesca fuga all'estero. La polizia tedesca ha sequestrato anche l'autovettura sulla quale dovranno essere effettuati i rilievi di polizia scientifica dai carabinieri delegati all'indagine. La cattura di Turetta è stata possibile grazie allo Scip, il 'Servizio di cooperazione internazionale di polizia' con sede a Roma, in via Torre di Mezzavia, dove è presente la sala operativa internazionale interforze, di cui fanno parte la polizia di Stato, l'arma del Carabinieri, la guardia di Finanza e polizia Penitenziaria, da dove vengono coordinate le operazioni e le informazioni dell' Interpol gestite dalla polizia criminale.

Il corpo di Giulia portato in braccio giù per il dirupo. Di notte Filippo l'ha deposto sotto una roccia e coperto con sei sacchi neri

Filippo Turetta non ha lanciato o lasciato cadere il corpo di Giulia dalla strada nella zona di montagna di Piancavallo ma lo ha portato in braccio giù lungo il dirupo e lo ha deposto sotto una grande roccia. Infine, lo ha coperto con alcuni sacchi neri che sono stati trovati nei pressi. È l'ultima ricostruzione di quanto avvenuto la notte di una settimana fa.

Giulia, Valditara: martedì un minuto di silenzio nelle scuole

«Domani invierò a tutte le scuole italiane un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze». Lo dice il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara annunciando che mercoledì sarà presentato con una conferenza stampa il piano 'Educare alle relazioni'. Un piano che, aggiunge, «è frutto di un lavoro accurato del ministero all'insegna di un confronto ampio e di un pluralismo di apporti».

Il corpo di Giulia abbandonato domenica mattina alle 3. Buco di 2 ore su un normale tragitto ha indirizzato l’indagine

Il corpo di Giulia Cecchettin è stato abbandonato lungo la tortuosa strada della Val Caltea esattamente una settimana fa: erano da poco passate le 3 di domenica mattina 12 novembre. Lo hanno accertato le indagini dei carabinieri di Pordenone che hanno ricostruito ogni singolo movimento dell'auto da quando è entrata in Friuli Venezia Giulia dalla provincia di Treviso. La prima registrazione delle telecamere risale alle 2.02 a Sacile: la Fiat Grande Punto nera viene immortalata dalle telecamere comunali. Sono trascorse circa due ore e mezza dall'aggressione certificata dalla video-sorveglianza dello stabilimento Dior a Fossò. Il tragitto dell'utilitaria è poco lineare: gira per la città per qualche minuto e poi imbocca la strada per Caneva, dove transita alle 2.18. Anche in questo caso non sembra esserci una direzione chiara: sale verso il castello, ma poi ritorna in centro, ripassa per la piazza e svolta per la ex provinciale 29, direzione Polcenigo, i cui lettori targhe la inquadrano alle 2.27. Per quattro giorni gli investigatori dispongono soltanto di questi dati: il passaggio successivo, circa due ore dopo, è di nuovo in territorio veneto. La Punto passa per le gallerie della famigerata diga del Vajont verso le 5, in comune di Longarone (Belluno), dopo aver oltrepassato Erto e Casso. Quel "buco" di due ore insospettisce gli inquirenti: l'elicottero dei Vigili del fuoco sorvola tutta la Valcellina, senza esito. Il territorio è vastissimo, difficile circoscrivere le ricerche. La svolta arriva nella tarda mattinata di giovedì: le telecamere del Piancavallo riprendono a funzionare dopo una sospensione temporanea per manutenzione. Il software aveva tuttavia continuato a immagazzinare i dati e alla ripartenza genera l'alert relativo alla macchina ricercata in Italia e in Austria: l'utilitaria è arrivata ai 1.300 metri di quota della stazione turistica alle 3. È l'elemento che mancava: le riprese non inquadrano più la vettura che torna ad Aviano e, dunque, l'unica alternativa è l'impervia stradina della Val Caltea. Qui, si stima una decina di minuti dopo, Filippo getta il corpo di Giulia nella scarpata. Un'operazione che ha potuto portare a termine senza il rischio di essere scoperto: a tre giorni dalla chiusura stagionale dell'arteria, non passa già più nessuno. Il giovane probabilmente si ferma in zona per un po', per questo gli investigatori proseguono anche oggi nella ricerca di reperti. Con i droni battono di nuovo la strada per capire se si sia disfatto di altri oggetti, tra cui l'arma del delitto, il coltello con cui ha massacrato l'ex fidanzata. All'appello mancano anche telefoni.

Bernini: Giulia avrà la sua laurea in ingegneria

«Ho impressa l'immagine di Giulia attaccata all'albero con i suoi pupazzeti. Non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi. È già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di amare». Così la ministra dell'Università, Annamaria Bernini, intervenendo al meeting di Forza Italia in corso a Taormina.

Filippo fermato per le luci dell’auto spente

Filippo Turetta, a quanto apprende l'Adnkronos, è stato arrestato all'alba mentre era fermo su un'autostrada in Bassa Sassonia, a 150 chilometri da Lipsia. Era al lato della strada, con le luci spente, mentre la legge tedesca prevede che le luci siano sempre accese. I poliziotti tedeschi si sono fermati per un controllo e hanno riconosciuto il giovane e la targa, che era stata segnalata dall'Interpol.

Le procedure in Germania, poi Turetta estradato in Italia

Bisognerà attendere i tempi tecnici previsti dalle procedure - in genere qualche settimana - per l'estradizione in Italia di Filippo Turetta, il giovane accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, fermato in Germania in esecuzione del mandato d'arresto europeo firmato dalla procura di Venezia. La Germania dovrà adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato entro 60 giorni dall'arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni. Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo. Al giovane viene ora notificato il mandato d'arresto da parte delle autorità tedesche; sarà quindi portato davanti a un giudice di quel Paese per la procedura di validazione. Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l'iter in Germania, sarà consegnato alle autorità italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, in genere con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l'ordine di custodia cautelare in carcere.

La sorella di Giulia sui social: “Io non starò mai zitta”

«Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere». È il messaggio che Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, affida alle 'storie' di Instagram. Negli ultimi messaggi del social, stamani Elena riprende e copia altre 'storie' dedicate alla violenza di genere, sulla «cultura dello stupro» che alimenta e protegge i violenti, e alla citazione dell'attivista peruviana Cristina Torres Cáceres: «Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima».

Turetta fermato all’alba in autostrada nei pressi della cittadina tedesca di Bad Duerrenberg

Filippo Turetta è stato arrestato dalla polizia tedesca mentre stava percorrendo l'autostrada A9 nei pressi della cittadina tedesca di Bad Duerrenberg in Sassonia-Anhalt.

Tajani: Turetta in Italia tra pochi giorni

«Grazie all'arresto europeo il ragazzo potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell'ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo». Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del meeting di Forza Italia in corso a Taormina. L'arresto è avvenuto «grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche», aggiunge Tajani.

La miglior mezzofondista azzurra Gaia Sabbatini dedica la vittoria a Giulia

Al cross internazionale della Mandria Gaia Sabbatini, la miglior mezzofondista azzurra, ha dedicato commossa la vittoria alla memoria di Giulia Cecchettin, «ennesima ragazza vittima della violenza di un uomo».

Il medico legale: coltellate in varie parti del corpo

Dall'ispezione esterna della salma di Giulia Cecchettin svolta dal medico legale, emerge che sono state svariate le coltellate alla testa, al collo e in altre parti del corpo inferte con grande violenza da Turetta. Molte anche le ferite sulla mani di Giulia che ha tentato in tutti i modi di difendersi.

Salvini: nessuno sconto di pena e carcere a vita

«Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita». Così il segretario leghista Matteo Salvini commenta sui social la notizia dell'arresto di Filippo Turetta.

Il medico legale: coltellate profonde, Giulia era già morta quando è stata gettata nella scarpata

Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Come apprende l'ANSA, le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo, quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione. L'autopsia, che potrebbe essere eseguita già domani, chiarirà comunque le cause del decesso e l'arco temporale del crimine. Il corpo, nonostante quasi un settimana nel bosco, era integro.

Tajani: l’arresto di Turetta è buona notizia, grazie agli inquirenti

Il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ringraziato gli inquirenti per il lavoro che ha portato all'arresto di Filippo Turetta in Germania. «Una buona notizia che purtroppo non potrà mai lenire il dolore della famiglia e degli amici di Giulia, ai quali rivolgo le mie preghiere», ha scritto su X il ministro degli Esteri.

Sarà un giudice tedesco a decidere sulla consegna di Filippo Turetta

Sarà un giudice tedesco a dover valutare il Mae, ossia il mandato di arresto europeo, e a decidere sulla consegna di Filippo Turetta arrestato in Germania dove è finita la sua fuga. Il 22enne deve rispondere dell'omicidio aggravato dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin.

Filippo arrestato a bordo dell’auto

Filippo Cecchetin «si stava muovendo» in auto quando è stato arrestato in Germania, «a Sud» del paese in cui ha tentato di proseguire la fuga dopo aver ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Lo apprende l'Adnkronos da fonti qualificate.

Filippo Turetta arrestato in Germania

Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania. Lo dice all'ANSA l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed ha informato i genitori.

Filippo ha usato banconote insanguinate per fare benzina

Banconote con macchie di sangue per fare benzina in un distributore automatico. Le ha usate durante la sua fuga Filippo Turetta, fermandosi domenica scorsa a fare rifornimento in un distributore automatico di Cortina. Le telecamere - scrive il Corriere Veneto - hanno inquadrato l'auto, la Fiat Punto nera, ed il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l'impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue.

Fuori da casa di Giulia un piccolo tocco della laurea

Un piccolo tocco della laura attaccato alla cancellata della villetta di Vigonovo dove Giulia Cecchettin viveva. Mentre continua stamattina il via vai di persone che stanno portando fiori e peluche lasciandoli fuori dalla villetta a due piani a Vigonovo. Ieri è stato trovato il corpo della giovane 22enne nella zona del lago di Barcis, in provincia di Pordenone dopo una settimana in cui della giovane non si avevano più notizie. Per l'omicidio è ricercato il suo ex fidanzato, Filippo Turetta. Oggi a Vigonovo (Venezia) alle 19 è prevista una fiaccolata in memoria della giovane 22enne uccisa.

Le ricerche di Filippo ripartono dalle analisi del computer sequestrato

Le ricerche del ragazzo continuano serrate, sono state coinvolte anche le autorità elvetiche. Intanto gli investigatori sono passati all’analisi del materiale sequestrato a casa di Filippo. Scandagliando il pc si è scoperto che aveva cercato online come reperire kit di sopravvivenza in montagna, ma anche percorsi, mappe e tracciati del Tirolo.

Il papà di Giulia: mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma

«Amore mio, mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia». Lo scrive sui suoi canali social, accompagnando la frase ad una foto sorridente di Giulia, Gino Cecchettin, papà della ragazza.

Il padre di Giulia: “L’amore vero non uccide”

«L'amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non picchia, non urla, non uccide». E' il pensiero condiviso su Facebook da Gino Cecchettin, il padre di Giulia, dopo che la ragazza è stata trovata morta vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Tantissimi i commenti di affetto e solidarietà.

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