Più tardi nello stesso giorno, Lyonel ed Evey si erano scambiati: mentre lui cominciava il turno in Infermeria, lei si era recata da Ollivander per le ore tardo-pomeridiane dove, in genere, la situazione era più tranquilla. Questo diede a Evey l'occasione di assentarsi e rivedere
quella scena ininterrottamente, senza alcuna distrazione. Era passata per l'asilo del San Mungo, dove aveva prelevato Caledon e Javier, e il primo era subito corso via nel retrobottega per giocare con gli scarti dei legni da fabbricazione, Evey aveva tenuto il secondo tra le braccia e si era seduta alla sua poltrona, oltre il bancone. Il bimbo aveva ricevuto quell'attenzione passiva compiaciuto, abbandonando la testa sulla sua spalla e lasciandosi cullare dal battito del cuore della madre. Con Javier in braccio, Evey si sentiva meno...
[
... mostruosa].
Aveva riconosciuto quella voce senza nemmeno doverne vedere la fonte. Sapeva quale forma quell'ombra aveva preso e sapeva che stava osservando accanto alla poltrona. Quando Charlotte entrò, Evey continuò a sentire i suoi occhi sulla nuca.
- Charlotte... come sta la mano? -
Non l'aveva visitata che poche ore prima, eppure le parve fosse già passata un'eternità. Battè le palpebre ricordando che la docente di Divinazione aveva perso la sua bacchetta e guadagnato una mano maledetta durante l'ultimo scontro. Si rendeva conto che non potevano esserci speranze che la mano di Charlotte avesse smesso di provocarle dolore, eppure Evey aveva dovuto tentare.
Senza lasciare Javier, che ora si era appisolato tra le sue braccia, la fabbricante si sollevò dalla poltrona per avvicinarsi al bancone. Si sentiva ancora intorpidita da quanto accaduto, come se sentisse la soluzione per tornare indietro nel tempo e disfare quanto fatto fosse lì a portata di mano, nonostante non riuscisse a trovarla. Sembrava tutto ancora troppo assurdo per non riuscire a porvi rimedio.
- Ma certo... - mormorò.
Battè ancora le palpebre, ripetendo tra sé e sé quanto l'ex Corvonero avesse appena richiesto. Le sembrava incredibilmente semplice da poter dimenticare in quel momento. Eppure, senza alcuna esitazione e senza deporre Javier, ma anzi posando una guancia sui suoi capelli, allungò la mano libera e recuperò una delle confezioni poco distanti dal bancone. La portò a Charlotte e la aprì per presentarle il catalizzatore che conteneva.
- Tiglio argentato, dodici pollici e un quarto. Nucleo in crine di unicorno. Piacevolmente elastica, ottima negli Incantesimi di Occultamento. - spiegò.
Non appena Charlotte l'avesse provato, il catalizzatore di tiglio argentato si sarebbe esibito in una vistosa ed elegante cascata di scintille azzurre. Per Evey non era stato troppo difficile individuare una bacchetta che avrebbe servito bene la docente di Divinazione dopo aver perso l'ultima. Si erano conosciute abbastanza nell'ultimo anno da sapere quali caratteristiche in un catalizzatore avrebbero formulato magie eccezionali se affiancate a quelle dell'ex Corvonero. Successivamente, Evey recuperò l'impugnatura di quarzo rosa e la benda in diamante, che provvide a saldare nella nuova stecca con alcuni, semplici gesti della propria.
- Fanno sette galeoni per la bacchetta, sei per l'ìimpugnatura in quarzo rosa e altri dieci galeoni per la benda in diamante. In tutto sono
23 galeoni. In omaggio puoi scegliere un pomo della forma standard che preferisci tra quelle offerte dal
catalogo, nonché un portabacchetta a tua scelta. Non devi per forza fare saldare l'impugnatura omaggio oggi; puoi tornare un altro giorno, quando ti sarai stancata del quarzo. - spiegò quindi.